Sabato 27 gennaio | ore 18,30 | Sala conferenze ABMC, Altamura
Nicola Pignatelli | Facoltà di Giurisprudenza Università di Pisa
IL RICONOSCIMENTO DELLE COPPIE DI FATTO
TRA RESISTENZE CULTURALI E BISOGNI COSTITUZIONALI
Qualcuno ha scritto che la famiglia è in crisi, qualcuno anni fa scriveva della morte della famiglia. Verrebbe da chiedersi se ad essere in crisi non sia più semplicemente un modello di famiglia, formato da un uomo e una donna che vivono in seno all’istituzione matrimoniale. La famiglia sembra al contrario vitale, multiforme; assistiamo ad una moltiplicazione dei modelli dello stare insieme, della manifestazione dei vincoli affettivi e solidaristici. Non sono forse famiglia un uomo e una donna conviventi (magari con i figli) non legati dal vincolo matrimoniale (né civile né religioso)? Non sono forse una famiglia tre cugine non coniugate che vivono insieme o due persone di sesso diverso conviventi con i rispettivi figli provenienti da precedenti relazioni?
Oggi il dibattito politico e giuridico sembra soffermarsi maggiormente sulle relazioni tra persone dello stesso sesso. La Chiesa cattolica condannando l’omosessualità come peccato e quindi la dimensione privata dell’individuo omosessuale a maggior ragione nega l’opportunità di qualsiasi forma di riconoscimento pubblicistico alla coppia convivente formata da persone dello stesso sesso biologico.
Ma la scelta del Parlamento a quali valori deve informarsi? Quale tutela delle convivenze di fatto può desumersi dalla Costituzione? Quali sono i modelli di riconoscimento degli altri Stati europei?
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Qualcuno ha scritto che la famiglia è in crisi, qualcuno anni fa scriveva della morte della famiglia. Verrebbe da chiedersi se ad essere in crisi non sia più semplicemente un modello di famiglia, formato da un uomo e una donna che vivono in seno all’istituzione matrimoniale. La famiglia sembra al contrario vitale, multiforme; assistiamo ad una moltiplicazione dei modelli dello stare insieme, della manifestazione dei vincoli affettivi e solidaristici. Non sono forse famiglia un uomo e una donna conviventi (magari con i figli) non legati dal vincolo matrimoniale (né civile né religioso)? Non sono forse una famiglia tre cugine non coniugate che vivono insieme o due persone di sesso diverso conviventi con i rispettivi figli provenienti da precedenti relazioni?
Oggi il dibattito politico e giuridico sembra soffermarsi maggiormente sulle relazioni tra persone dello stesso sesso. La Chiesa cattolica condannando l’omosessualità come peccato e quindi la dimensione privata dell’individuo omosessuale a maggior ragione nega l’opportunità di qualsiasi forma di riconoscimento pubblicistico alla coppia convivente formata da persone dello stesso sesso biologico.
Ma la scelta del Parlamento a quali valori deve informarsi? Quale tutela delle convivenze di fatto può desumersi dalla Costituzione? Quali sono i modelli di riconoscimento degli altri Stati europei?
Nicola Pignatelli
Studi universitari e post-universitari
1.7.2003: diploma di laurea in Giurisprudenza, conseguito presso l’Università degli studi di Pisa, a seguito della discussione di una tesi in diritto costituzionale dal titolo “Le immunità parlamentari” (relatore Prof. R. Romboli), con votazione di 110/110 e lode.
15.10.2003: vincitore del concorso per l’assegnazione della borsa di studio per la partecipazione al corso di dottorato in Giustizia costituzionale e tutela internazionale dei diritti fondamentali, presso l’Università degli studi di Pisa, coordinato dal Prof. A. Pizzorusso.
Attività didattica
Dall’anno accademico 2003/2004 ha svolto attività di collaborazione presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Pisa negli insegnamenti di Istituzioni di diritto pubblico, Diritto costituzionale, Giustizia costituzionale, Ordinamento giudiziario italiano e comparato;
Dal 2004: nomina a cultore della materia di Diritto costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Pisa.
È o è stato membro delle commissioni d’esame di Istituzioni di diritto pubblico, Diritto costituzionale I, Diritto costituzionale II, Giustizia costituzionale, Sistemi giuridici comparati, Ordinamento giudiziario italiano e comparato nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Pisa.
Attività scientifica e di ricerca
All’interno del dottorato di ricerca in Giustizia costituzionale e diritti fondamentali dell’Università di Pisa ha fatto parte, nell’anno accademico 2004-2005 del gruppo di ricerca sulla Responsabilità dei poteri pubblici, coordinato dal Prof. Francesco Dal Canto, e nell’anno accademico 2005-2006 del gruppo di ricerca sulla Leale collaborazione tra Stato e Regioni, coordinato dalla Prof.ssa Elena Malfatti e dal Prof. Paolo Passaglia.
Ha partecipato a numerosi Convegni e Seminari nazionali su vari temi di diritto pubblico e costituzionale, italiano e comparato.
E’ intervenuto su “Le Immunità parlamentari e la l. n. 140 del 2003” al Convegno su “Magistratura e potere politico”, organizzato nell’ambito del dottorato di ricerca in Giustizia costituzionale e diritti fondamentali dell’Università di Pisa, presso la Scuola Superiore S. Anna, Pisa 17 marzo 2004.
E’ intervenuto sulla “Tutela giurisdizionale nei conflitti tra poteri” al Convegno su “Corte costituzionale e processi di decisione politica”, organizzato dall’associazione “Gruppo di Pisa”, Otranto - 3 e 4 giugno 2004.
E’ intervenuto su “La convivenza senza matrimonio nella giurisprudenza costitituzionale” al Convegno su “Nuove discriminazioni e giurisprudenza costituzionale”, organizzato dall’associazione “Gruppo di Pisa”, Perugia - 18 marzo 2005.
E’ intervenuto su “La responsabilità politica del Presidente della Repubblica tra valore storico e inattualità costituzionale della controfirma ministeriale” ad un seminario su “La responsabilità dello Stato”, organizzato nell’ambito del dottorato di Giustizia costituzionale e diritti fondamentali dell’Università di Pisa, Pisa – 21 ottobre 2005.
Membro dell’Associazione Gruppo di Pisa, di diritto costituzionale.
Membro del Comitato di Redazione della “Rivista di diritto costituzionale”.
Collabora con la redazione della rivista “Il Foro italiano” .
Altre attività
Dal 1995 collabora con numerosi periodici locali di informazione e cultura, occupandosi di temi di natura storica e politico-istituzionale.
Nel 1999 è stato membro della Commissione di studio sulla Rivoluzione napoletana del 1799 (sezione di Altamura), che ha operato in collaborazione dell’Istituto italiano degli Studi filosofici.
Nel 2002 è stato Presidente dell’Associazione culturale Gramsci XI secolo (sezione di Pisa).
Il 15 ottobre 2005 ha terminato la pratica forense presso l’Ordine degli Avvocati di Bari. Collabora con lo Studio legale del Prof. Avv. Alberto Azzena (Università di Pisa) occupandosi di diritto amministrativo.
Nel 2005 ha curato l’introduzione e l’inquadramento giuridico del libro di Gennaro Spagnoli, Il procuratore sportivo, edito da Bradipo Libri.
E’ intervenuto su “La Repubblica sessanta anni dopo” in una iniziativa organizzata dal Comune di Ponsacco, Ponsacco (PI) 19 maggio 2006.
E’ intervenuto su “Modelli europei di tutela delle coppie di fatto” in un Convegno organizzato dal Comune di Pisa su “L’istituzione del registro delle unioni civili: dieci anni dopo”, Pisa 1 luglio 2006.
Ha collaborato con la Regione Puglia rendendo un parere sulla stesura degli art. 22 e 23 del ddl n. 1/2006 sulla “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia”.
Collabora con la Regione Toscana e l’Unione delle Camere di Commercio al fine della redazione di una legge regionale in materia di Sportello unico per le attività produttive
Collabora con il Ministero per la Famiglia alla stesura del progetto di legge in materia di riconoscimento delle convivenze extramatrimoniali.