LA POESIA DI ROCCO SCOTELLARO
Vittorino Curci
sabato 10 marzo
ore 19,00
Masseria Martucci, Altamura

Incontro con Vittorino Curci sulla poesia di Rocco Scotellaro.
La serata sarà accompagnata da incursioni musicali dell'Antonio Dambrosio Ensemble.



LA POESIA DI ROCCO SCOTELLARO

 
Rocco Scotellaro nacque a Tricarico (Matera) il 19 aprile 1923 da famiglia artigiana: suo padre era calzolaio, la madre sarta-casalinga e "scrivana2 del vicinato. Dopo aver fraquentato le scuole elementari a Tricarico, a Santa Croce, per continuare gli studi si trasferì presso il Convitto Serafico dei Cappuccini a Scignano degli Alburni e poi a Cava dei Tirreni; nonostante l’interruzione il soggiorno presso i frati segnò la formazione morale e arricchì la sua conoscenza dei classici. Il curricolo scolastico fu caratterizzato poi da un continuo peregrinare a Matera, Tricarico, Potenza, Trento dove nel 1940-41 frequentò la seconda liceo e nel contempo conseguì la maturità classica, sotto la guida, fra gli altri, di Giovanni Gozzer. Lì intanto, a Trento, prese i primi contatti col socialismo e pare che nel novembre 1940 sia stato espulso dal liceo-ginnasio per aver partecipato ad una manifestazione antifascista.

Nel 1942 si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma ed ebbe un posto di istitutore in un collegio di Tivoli; la guerra e la morte del padre ( 14 maggio 1942) lo costrinsero a rientrare al paese e a cambiare università, prima Napoli e poi Bari.Il diretto contatto con la drammatica condizione dei contadini lucani faceva maturare la sua adesione al PSI, che avvenne il 4 dicembre 1943. Attivo membro del Comitato di Liberazione a Tricarico, svolse per tre anni un intenso lavoro sindacale e politico culminato nella sua elezione a sindaco alle Amministrative del 1946, quando guidò una lista unitaria di sinistra col simbolo dell’aratro. Fu in occasione della campagna della Repubblica che nel maggio 1946 conobbe Carlo Levi e Manlio Rossi-Doria, gli amici-maestri cui rimase profondamente legato fino alla morte. Nel gennaio 1947, nominato dal partito ispettore regionale per il lavoro giovanile in Basilicata, impostò un’energica azione organizzativa e di rinnovamento per rimuovere le incrostazioni e l’immobilismo della vecchia classe dirigente locale. Fu presidente di un ospedale civile ( inaugurato a Tricarico nell’agosto 1947) che rappresenta "un mirabile esempio della capacità autonoma e realizzatrice di un comune". La " pozzanghera nera" del 18 aprile e il logoramento interno della maggioranza coinvolsero l’amministrazione di Tricarico ma, ripetute le elezioni del novembre, Scotellaro fu riconfermato sindaco.

Fondamentale per la sua formazione fu la collaborazione data a Peck per lo studio della comunità di Tricarico, e a Friedmann che accompagnò per i paesi della Basilicata alla ricerca di un campione ideale per la sua indagine sul mondo contadino; nonchè il legame con il " Movimento di Comunità" di Adriano Olivetti, dal quale per un certo periodo ricevette un contributo a metà strada fra il sussidio e la borsa di studio.

Nel novembre 1949, a Macerata, in occasione di un convegno su " La cultura nelle provincie", portò un importante contributo al dibattito in aperta polemica con Ugo Betti e potè stringere utili contatti con altri scrittori, tra i quali Michele Prisco.

Il momento epico dell’occupazione delle terre lo vide protagonista appassionato e tuttavia pensoso; fu membro, fra l’altro, del Comitato regionale dell’Assise per la rinascita del Mezzogiorno. L’8 febbraio 1950 fu arrestato per un preteso delitto di concussione riguardo a fatti che risalivano all’agosto 1947 e al febbraio 1948; il 24 marzo 1950 la Sezione Istruttoria della Corte di Appello di Potenza non solo prosciolse lo Scotellaro ordinandone la scarcerazione " per non aver commesso il fatto" e " perchè il fatto non costituisce reato", ma parlò chiaramente di " vendetta politica".

Nel maggio 1950 si dimise dalla carica di sindaco nella quale era stato presto reintegrato dopo il carcere, e partì da Tricarico per Roma dove lavorò per qualche mese da Einaudi. ManlioRossi-Doria lo chiamò successivamente a Portici presso l’Osservatorio di Economia Agraria, dove partecipò alla stesura degli studi preliminari del Piano regionale della Basilicata, commissionato dalla SVIMEZ, curando la parte relativa ai problemi igienico-sanitari ( guida Rocco Mazzarone), l’analfabetismo e la scuola. Nel 1952, per fedeltà ai suoi contadini, nonostante l’atteggiamento critico nei confronti del PSI materano, accettò la candidatura per la provincia alle elezioni di maggio, senza tuttavia riuscirvi. Agli inizi di dicembre dello stesso anno, per verificare sul posto gli effetti della Riforma Agraria, fece un viaggio in Calabria con Carlo Levi, la cui esperienza è condensata in una quindicina di cartelle di appunti assai preziosi.

Nel gennaio 1953 rispose con vivo interesse ad una proposta di Codignola che nel dicembre lo aveva invitato a collaborare a " Nuova Repubblica" onde gettare le basi per "schieramenti nuovi, più aderenti alla realtà della situazione italiana che non lo siano i vecchi strumenti partitici spesso consunti e corrotti"; e partecipò a un convegno promosso a Pisa dai gruppi toscani di " Giustizia e Libertà" (Cassola, Capitini ed altri) che si proponevano di creare uno spazio reale di alternativa democratica.

Il 13 maggio Vito Laterza, auspice Vittorio Fiore, gli propose un libro sulla cultura dei contadini meridionali e a tale lavoro dedicò intensamente gli ultimi mesi della sua vita. Morì a Portici, stroncato da un infarto, il 15 dicembre 1953 nel pieno degli anni e della sua attività di scrittore. Non sono mancati in vita e post mortem segnalazioni e riconoscimenti per il suo lavoro letterario: Premio de L’Unità 1947, Premio Roma 1949, Premio Cattolica 1951 ( per la poesia dialettale), Premio Monticchio 1952, Premio Borgese 1953, Premio S. Pellegrino 1954 (per l’inchiesta Contadini del Sud), Premio Viareggio 1954.




Vittorino Curci
Poeta, sassofonista, operatore culturale.
Nato a Noci nel 1952.
Ha studiato pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma e ha pubblicato numerosi libri di poesia, due dei quali nella ex Jugoslavia in traduzione serbo-croata. E' presente in varie antologie di poesia contemporanea pubblicate in Italia e all'estero. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, greco, rumeno e arabo.
Ha partecipato a importanti manifestazioni tra cui: il Baobab Festival di poesia sonora di Reggio Emilia; Bergamo Jazz; il Festival del teatro di Erice; Poesia in Chiostro e Festival Mediterraneo di Conversano; Notti di Stelle e Fonomanie di Bari; Jazz in Parco di Nocera Inferiore; la rassegna Pietre che cantano di Cisternino; il Meeting internazionale degli scrittori di Belgrado; il Talos Festival di Ruvo; il Gezziamoci di Matera; il Festival Ibleo del Jazz di Ragusa; il Festival biennale di poesia di Pescara; gli Incontri internazionali di Amman in Giordania; il Festival Controindicazioni e Live for Life di Roma, la Rassegna del Jazz d'Autore di Orsara di Puglia.
Apprezzamenti sulla sua poesia sono stati espressi da Roberto Pazzi, Vittore Fiore, Dario Bellezza, Adriano Spatola, Daniele Giancane, Raffaele Nigro, Fabio Doplicher, Paolo Ruffilli, Peter Carravetta, Dragan Mraovic, Maurizio Cucchi, Giorgio Bàrberi Squarotti, Michele Dell'Aquila, Nelo Risi, Donato Valli e altri.
Nel 1999 ha vinto il Premio Montale per la sezione "Inediti".
In campo musicale ha collaborato con musicisti italiani e stranieri, tra cui Pino Minafra, Roberto Ottaviano, Gianni Lenoci, Marcello Magliocchi, Nicola Pisani, Eugenio Colombo, Carlo Actis Dato, Mario Schiano, Antonello Salis, Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia, Giancarlo Schiaffini, Maria Pia De Vito, Paolo Damiani, Stefano Maltese, Giorgio Occhipinti, Vincenzo Mastropirro, Achille Succi, Antonio Di Lorenzo, l'americano Steve Lacy, il francese Yves Robert, i tedeschi Peter Kowald, Gunther Sommer, Ernst Petrowsky, Conny Bauer, gli inglesi Evan Parker, Martin Joseph, Maggie Nicols, i russi Sergej Kuryokhin, Vyacheslav Gayvoronsky, Sergej Letow, i giapponesi Keisuke Ohta, Yasuiko Tachibana, il pianista greco Sakis Papadimitriou e il violoncellista olandese Ernst Reijseger.
A suo nome ha pubblicato nove dischi e ha fornito la sua collaborazione a numerosi altri, pubblicati anche da etichette straniere come la Modern Times di Lugano, la Leo Records di Londra, la SoLyd Rccords di Mosca, la Victo di Victoriaville in Canada.
Da diversi anni è uno dei più stretti collaboratori del contrabbassista e compositore romano Bruno Tommaso. Con lui ha realizzato "Nux Erat" (per orchestra e solisti), "Il diritto e il rovescio", un omaggio a tutti i caduti della Mafia, "Alla conquista del Monte dei cocci" (per il ventennale della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, eseguito il 22 e il 23 ottobre '96 al Teatro Olimpico di Roma e parzialmente pubblicato in "Musica per la Libertà", un CD edito dal quotidiano il Manifesto) e "Lettera da Orsara", con Maria Pia De Vito e l'Orchestra di Jazz del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli.
Ha inoltre collaborato con il fotografo Roberto Masotti, con l'attore-regista Vito Signorile, animatore del Teatro Abeliano di Bari, con i Solisti Dauni, in uno spettacolo allestito al Teatro Giordano di Foggia, e con il cantautore Vinicio Capossela.
Nella veste di organizzatore culturale ha ideato e diretto l'Europa Jazz Festival di Noci e la rassegna Noci-Cinema.
Nel 2002, con Pino Minafra, Roberto Ottaviano e Nicola Pisani, ha fondato la Meridiana Multijazz Orchestra.
In passato ha anche ricoperto la carica di Sindaco del Comune di Noci.

Antonio Dambrosio Ensemble
L'Ensemble costituita nel 2005 attorno al progetto di valorizzare la figura straordinaria del poeta e scrittore lucano Rocco Scotellaro attraverso la realizzazione di un evento poetico/sonoro che contiene alcune tra le sue tante e bellissime poesie recitate da due attori, (Francesco Tammacco e Matilde Bonaccia), e musicate per quintetto d’archi, percussioni, sax alto e clarinetto basso da Antonio Dambrosio musicista altamurano, nonchè  ideatore del progetto insieme al poeta e musicista nocese, Vittorino Curci.
L’idea  è quella di porre l’attenzione sulla figura di quest’uomo emarginato dai circoli culturali ufficiali che pure per la sua lotta politica e per la sua poesia può essere considerato un mito per la gente del sud visto da lui come terra di lavoro e di fatica ma anche come luogo di magia e poesia.
Obiettivo del progetto è soprattutto quello di attualizzare il messaggio forte del personaggio Scotellaro, e questa attualizzazione  avviene  attraverso la musica legata alla poesia.
Musica che trae inizialmente spunto dalla tradizione ma si avvale di questa per sviluppare  sonorità nuove e contaminazioni di generi, ispirate essenzialmente dall’emozione che i testi pongono ancora oggi. Il sud, grazie a uomini come Scotellaro, ha avviato da anni un processo di riscatto sociale-culturale-politico che ci vede impegnati quotidianamente, come cittadini e come artisti.
Tanto è ancora il lavoro da compiere perché questo pezzo di mondo diventi più Su…d. 
Il progetto sarà disponibile su un libro/CD di prossima uscita con la casa editrice romana Squi(libri), nel quale ci sarà anche un contributo di Nichi Vendola, in qualità di voce recitante.

Organico
FRANCESCO TAMMACCO voce  recitante
MATILDE BONACCIA voce recitante
CONNIE VALENTINI voce
ACHILLE SUCCI clarinetti/sax alto
VITTORINO CURCI sax alto
GIUSEPPE AMATULLI violino
MAURIZIO SCHIUMA violino
DOMENICO MASTRO viola
VITO AMATULLI violoncello
CAMILLO PACE contrabbasso
PASQUALE MEGA pianoforte
PINO BASILE tamburi a cornice / cupa cupe
ANTONIO DAMBROSIO batteria/percussioni/composizione /direzione