Una curiosa definizione indica la Puglia come la meno italiana tra le terre italiane, in quanto è collegata all’Appennino senza possedere vere montagne.
La Piattaforma Apula, infatti, è sostenuta da tre grandi blocchi di rocce carbonatiche formatesi circa 130 milioni di anni fa, durante il Cretaceo.
Oltre al Gargano e al Salento, l’altro banco di rocce calcaree della Puglia è costituito da un altopiano che non supera i 700 metri sul livello del mare e che si estende per più di centomila ettari nell’area interna della Puglia centrale, lungo il confine con la Lucania che da Matera sale verso Venosa.
Questo territorio, collocato tra la Via Appia e la Traiana e circondato da tredici Comuni, è l’Alta Murgia. Primo parco Rurale d’Italia dal 2004, è attualmente candida- to a divenire Geoparco UNESCO, in quanto rappresen- ta un elemento di geodiversità unico nel panorama mondiale, quale ultimo lembo del continente perduto Adria, affondato in ere precedenti sotto l’Europa meridionale.
In questo comprensorio si sono nel tempo sedimen- tati i segni di sapienze costruttive originalissime in grado di rispondere alle specifiche esigenze sociali ed economiche di comunità di pastori e di contadini.
I piccoli e i grossi centri storici dell’Alta Murgia, infatti, hanno un passato intenso e fecondo in grado di rappresentare ancora oggi, nonostante le trasforma- zioni avvenute nel tempo, le complesse vicende storiche che hanno scandito la vita delle comunità ivi insediate. Vari popoli e civiltà, infatti, hanno lasciato i
segni del loro passaggio: Greci, Romani, Bizantini, Longobardi, e poi Saraceni, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi, hanno contribuito a delineare la struttura di insediamenti nati o rinati su se stessi fra costruzio- ni e ricostruzioni. Cosicché ogni stratificazione, ogni rifacimento o riadattamento corrisponde a una dominazione, a un passaggio storico cruciale, a una svolta.
Le strutture insediative dei centri storici murgiani rappresentano perciò un sistema complesso sedi- mentato nel tempo, organizzato secondo una rete articolata fatta di manufatti edilizi e di collegamenti ben figurati dalle infrastrutture viarie e dalle sistemazioni agrarie ed è costituita da grossi centri (che sono ancora oggi tra i comuni più grandi d’Italia) immersi in un territorio molto esteso, che in passato risultava del tutto inabitato, ad eccezione delle masserie, le poste e gli jazzi. Tali strutture sono giunte fino ai giorni nostri costituendo un patrimonio storico-architettonico unico e irripetibile, caratterizzato dall’uso sapiente dei materiali del luogo, come il tufo, il mazzaro, la pietra, che esprimeva un forte legame tra l’ambiente e il costruito. Così in questi paesi, per secoli abitati da contadini, sono sorti particolari luoghi di culto (ipogei), palazzi, castelli, cattedrali magnifiche che hanno contraddistinto e coronato la peculiarità degli stessi centri urbani.
Tracce di un Angelo, giovane artista.
Angelo era lieve e silenzioso, giocoso e riservato, oltremodo timido, scevro da
ogni forma di autocompiacimento. La sua forza interiore si esprimeva tutta
nei suoi quadri. In un libro riuscire a riunificare tutte le sue opere è come rintracciarne la sua vita,
rivelandola nella sua essenza, forse nel goffo tentativo di eternizzarla.
La vita vera di un artista sono infatti proprio le sue opere, quelle che rimangono
e che si tramandano.
Sono passati venticinque anni dalla sua scomparsa, appena il tempo necessario
per metabolizzarla.
Oltre a documentare le opere il libro vuole raccontare l’artista, il giovane artista,
esprimendo il suo essere tipo “universale” o quanto meno “esemplare”…
Per questo con uno sguardo anti-cronologico ho voluto creare un percorso
à rebours in quattro parti:
I quadri. Non tutti. Ma tanti.
Un album per immagini della breve vita.
Disegni, taccuini, incisioni e varie del periodo studentesco.
Gli scritti che lo raccontano e una mia riflessione finale.
Ho scelto una veste editoriale che mima volutamente la preziosa per quanto
ormai vetusta collana dei Classici dell’Arte, col giocoso fine di collocarlo, lui così
modesto e contemporaneo, tra i grandi classici.
Questo libro custodisce soltanto l’opera incompleta di Angelo Azzellini. Infatti,
ahimè, molti suoi dipinti sono da collezionisti introvabili. Oltre ai molti quadri
mancanti che avrebbe realizzato se il Cielo gli avesse dato più tempo.
La sua vocazione precoce si è tradotta in una rigorosa formazione al Liceo Artistico
di Torino e all’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove ci siamo incontrati.
Abbiamo viaggiato in Europa, negli Stati Uniti e in Cina. Abbiamo vissuto a
Milano e a Roma, dove ha creato molte sue opere e due figlie d’oro, Agata e
Angelica. Sempre tornando, quando poteva, come ogni emigrato migrante, alla
sua amata famiglia d’origine, nella sua terra natìa, al suo luminoso Gargano.
1961
Angelo Azzellini nasce a Rodi Garganico.
1979
Maturità artistica a Torino.
1980
Collettiva “Le Indipendenze”,
Galleria Il Canale, Venezia.
1983
Collettiva, Centro San Fedele, Milano.
1984
Diploma di Pittura all’Accademia di Belle Arti
di Urbino.
1984
Collettiva “Micro-Macrocosmo”,
Palazzo Ducale, Urbino.
1986
Collettiva, Circolo Culturale Bertold Brecht, Milano.
1988
Personale, Sudler & Hennessey G&R, Milano.
1991
Personale, Galleria Studio ’90, Matera.
1992
Personale, Galleria Studio 52, Altamura.
1994
Collettiva “Geografia dell’Altrove: Spiritualità
dell’Arte Astratta”, Pinacoteca Comunale, Terni.
1995
Muore a Roma, a 34 anni,
giocando a calcetto con gli amici.
2001
Personale, Centro Studi Torre di Nebbia, Altamura.
2019
Personale, ROAD Rodi Art District,
Rodi Garganico.
Il libro raccoglie una scelta di articoli e di testi sull’Alta Murgia, scritti lungo un periodo di dieci anni, a cominciare dal 1990.
Così come sono, questi testi riassumono una condizione non solo personale ma anche di coloro, e non sono pochi, che posti ancora giovani di fronte alla “questione” e al destino dell’Alta Murgia, hanno invano e ripetutamente gettato l’allarme, si sono impegnati in una lunga battaglia tesa a scardinare pregiudizi e indifferenze, a capovolgere situazioni ataviche e a delineare nuove opportunità di dialogo, di ricerca, di “sviluppo”…
Di quella lunga battaglia ancora in corso, sarebbe veramente necessario segnalare, giorno per giorno, avanzamenti e retrocessioni, nuove e più remote responsabilità pubbliche e private, ma anche tutte le menzogne e le omissioni che mirano a rendere sempre più oscura la sostanza del problema.
In una società in cui il coraggio delle scelte e l’onestà politica, il desiderio di chiarezza e persino l’indipendenza del pensiero si fanno sempre più rari, l’impegno che andrebbe costantemente profuso al riguardo impone di non abbassare mai la guardia. Di cento articoli e interventi effettuati in altrettanti convegni pubblici si perde spesso la memoria, quando non resta la deformazione che ne impone l’avversario. Il libro almeno, se non evita tutti i malintesi, ne rende alcuni impossibili. A un libro ci si può riferire e inoltre esso consente di precisare con animo più sereno le necessarie sfumature di una esperienza complessa - vale a dire il lungo confronto con una situazione – con tutte le promesse, le sfide, gli errori, le contraddizioni che un tale confronto presuppone...
“Noi siamo due navi, dice Nietzsche, ognuna delle quali ha la sua meta e la sua rotta; possiamo benissimo incrociarci e celebrare una festa tra noi…
Ogni contrarietà, dice Bruno, si riduce all’amicizia: o per vittoria de l’uno de’ contrari, o per armonia e contemperamento, o per qualch’altra raggione di vicissitudine…”
Frammenti, scritti vari, interviste, carteggio con il suo amico Tommaso Fiore…, sono i testi, insieme ad alcune testimonianze di amici, che compongono il volume, curato da Nicola Pignatelli, dedicati all’avvocato laico e socialista di Altamura (1924-2026).
Il volume ricostruisce, con l’ausilio di un ampio apparato iconografico e di documenti, fatti ed eventi che condussero all’edificazione del Teatro Mercadante ad Altamura nel 1895 ponendo, al tempo stesso, i problemi irrisolti di una eredità che va riconosciuta e valorizzata.
il libro è il risultato di un interessante progetto di ricerca a cura degli alunni dell’ ITG di Altamura.
“Fuori dai banchi, è il titolo provocatorio per affermare che la scuola assume e rafforza il suo significato, le sue caratteristiche, la sua funzione, solo ponendosi nel contesto del territorio, come istituzione che, con altre istituzioni, garantisce, promuove, difende la qualità della vita, mettendo in moto le sue energie, le potenzialità, le risorse, attivando nuove intese e nuove sinergie tali da affrontare la complessità sociale…”
Giuseppe Brienza- Provveditore agli studi di Bari
Il volume, curato dal centro studi Torre di Nebbia, contiene la catalogazione di circa 250 strumenti storico-scientifici, datati dalla metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, conservati e in parte usati ancora oggi nella normale attività di laboratorio di Fisica del Liceo Cagnazzi di Altamura.
Una delle prime monografie illustrate con una raccolta di saggi sull’evoluzione storica ed urbanistica della città di Altamura.
La Puglia, e l’Alta Murgia in particolare, ospita la più importante popolazione italiana di questa specie, presente anche in Basilicata, Sicilia e Sardegna, ed ha perciò una grande responsabilità nella sua conservazione. Le colonie pugliesi presentano la caratteristica di utilizzare quali siti riproduttivi gli antichi palazzi dei centri storici della Murgia, radunandosi, a volte, in numerose colonie formate da oltre 1000 individui. È in considerazione di quest’ultimo aspetto che il progetto ha inteso avvalersi di uno dei più importanti luoghi in cui sono sono soliti nidificare i falchi: la sede del liceo classico Cagnazzi, ad Altamura. Grazie all’interessamento di alcuni esperti ornitologi e dello stesso liceo, si è proceduto a fare istallare nel sottotetto dell’edificio Cagnazzi, durante gli ultimi lavori di restauro delle coperture, 150 nidi per la nidificazione dei falchi Naumanni.
A partire da questo dato eccezionale è stato possibile elaborare e realizzare un progetto sperimentale che ha coinvolto soprattutto e attivamente gli alunni, docenti, personale amministrativo del Liceo Cagnazzi, ma anche esperti e associazioni operanti sul territorio. I risultati conseguiti sono stati straordinari per il numero di studenti coinvolti, per visitatori della piattaforma web (www.ascuolaconifalchi.com), per le metodologie didattiche adottate, per le tecniche informatiche e i sistemi di monitoraggio messi a punto e che hanno consentito di studiare in tempo reale - on-line - tutti i complessi processi relativi al sistema di nidificazione di questo eccezionale rapace, protetto dalla Direttiva Uccelli dell’UE. Il libro si articola in tre sezioni: L’Alta Murgia, il Falco, la scuola. I risultati del progetto sono stati raccolti in questa bella e agile pubblicazione.
“... ho saputo da un mio ex collega da voi contattato che cercate notizie e fotografie delle basi di lancio dei missili Jupiter operativi nella vostra regione dal 1960 al 1963. Anche il sottoscritto fece parte di quella missione, avendo prestato servizio in una delle basi per quasi due anni, in qualità di tecnico addetto al controllo comandi dei missili. La mia missione si concluse prima della cosiddetta “Crisi di Cuba”, infatti nella primavera del 1962 ero già stato trasferito in un altro luogo in Italia. Quell’esperienza, tuttavia, è stata per me fondamentale e, come per i miei colleghi, indimenticabile. Non sono più ritornato in quei luoghi malgrado abbia sentito spesso la voglia di rivederli e di ripercorrerli. Nell’estate del 1963 mi congedai, avendo accettato una proposta di lavoro in America, da dove sono ritornato solo alcuni anni fa. Ma questa è un’altra storia. Ho conservato un taccuino di quella mia esperienza, una specie di “diario” che pensavo di aver smarrito e che invece ho trovato tra le carte della mia famiglia, al mio ritorno in Italia. Prenderlo di nuovo tra le mani è stato per me come guardare tante fotografie (di queste non sono riuscito a trovarne neanche una tra quelle che, credo, avevo da qualche parte riposto). Vi appuntavo ogni tanto, senza mai indicare la data ma con un numero progressivo, qualche pensiero durante le piccole pause nel campo. Circa la metà delle pagine di quel taccuino sono purtroppo illeggibili e risultano, nonostante i miei tentativi di decifrarle, irrimediabilmente compromesse (probabilmente si sono bagnate in qualche circostanza a me ignota), altre parti risultano, per così dire, abbastanza personali e rivestono una qualche importanza solo per me. Ricordo di aver scritto questo diario fino al giorno prima della mia definitiva partenza. Purtroppo le pagine illeggibili, riguardano gli ultimi mesi della mia permanenza nella base di lancio. Per quanto abbia tentato, sono riuscito a decifrarne solo qualche rigo perché l’inchiostro si è diluito lasciando solo macchie variamente colorate. È come se il segreto tanto invocato dai comandi dell’epoca dovesse essere, anche per quanto riguarda quegli appunti, mantenuto”.
Questo il testo che introduce il Diario, uscito anonimo nel 2010 e subito esaurito. All’epoca fu quasi uno “scoop”, nel senso che chi lo lesse pensò di leggere realmente un Diario di un militare italiano che fu protagonista di quell’esperienza, vissuta tra il 1959 e il 1963… In realtà, oggi lo si può confessare, il Diario fu scritto da Piero Castoro con l’intento di descrivere la Murgia con gli occhi di uno dei protagonisti in quel particolare contesto…
Il 1° marzo 1957 viene lanciato il primo missile IRBM (Intermediate Range Ballistic Missile) Jupiter dalla base statunitense di Cape Canaveral. Poco più di due anni dopo, a partire dal 5 settembre 1959, il personale USA viene dispiegato in Italia e comincia l’istallazione del “sistema d’arma Jupiter”, operazione che si conclude il 20 giugno 1961, quando anche l’ultima base diventa operativa.
Prima che nella Turchia, i missili Jupiter vengono istallati, unico sito dell’Europa occidentale, in Italia, lungo il confine tra la Puglia centrale e la Lucania. Dieci campi di lancio, ciascuno con 3 missili a testata nucleare della poten-za di 1,45 megatoni1, ovvero con una capacitą distruttiva cento volte superiore alle bombe atomiche che rasero al suolo Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Oltre le due basi lucane (Irsina e Matera), le altre otto vengono “ospitate” sull’altopiano delle murge baresi, quasi tutte dislocate lungo il tracciato della Via Appia (Spinazzola, Gravina, Casal Sabini-Altamura, Ceraso-Altamura, Acquaviva, Gioia del Colle, Laterza, Mottola).
Nel gennaio 1963 gli USA comunicano al governo italiano la loro decisione, presa durante la crisi di Cuba, di smantellare le basi. Nel giugno dello stesso anno, l’ultimo missile Jupiter sarą rimosso dalla Murgia e imbarcato oltre oceano.
Questa vicenda, svoltasi nel giro di poco più di un lustro, sembra non aver lasciato traccia, persino nella memoria dei contemporanei2. A distanza di quasi mezzo secolo, di quelle basi, tranne qualche eccezione,
non restano che ruderi senza testimoni.
Perché nel cuore del Meridione d’Italia si decise di collocare 30 bombe nucleari puntate verso l’Est e pronte ad esplodere, anche in loco, cosď da far sparire dalla faccia della terra ogni forma di vita in un raggio di centinaia di chilometri?
Chi furono i protagonisti di quella impresa? In quale contesto locale e internazionale maturò? Quali furono le reazioni delle popolazioni locali? Quale ruolo vi ebbero governi, partiti e sindacati? Il libro cerca, con l’ausilio di varie documentazioni, immagini e con il contributo di vari autori, di rispondere a questi interrogativi.
“C’è una contraddizione interna nel vivere quotidiano dell’uomo, c’è spesso uno sbandamento della coscienza, uno scarto della consueta moralità, uno strappo improvviso dell’essere. i racconti presenti in questo volume e i lavori portati in scena, ci parlano della lacerazione interna di chi deve misurarsi con eventi inimmaginabili, comprensibili solo in parte, dove non è possibile farsi tante domande, ma rispetto ai quali bisogna comunque agire, senza pensarci su più di tanto”.
(dalla prefazione di Antonio Audino)
Il volume presenta nella sua articolazione, l’esame del ciclo cerealicolo, dell’attività pastorale e dei mestieri della città relativamente alla cultura contadina e pastorale del comprensorio della Murgia Barese e materana. Il volume, frutto di un’indagine scrupolosa, contiene molte belle e significative immagini di attrezzi e di foto storiche, oltre alle schede illustrative di tutte le collezioni etnografiche, pubbliche e private, del medesimo comprensorio
Una Guida al Parco nazionale completa e “inusuale”, che non si limita a presentare un territorio straordinario e a segnalarne i possibili percorsi, le emergenze storiche e ambientali, ma tenta di scandire, attraverso una puntuale ricostruzione storica gli eventi che hanno determinato, nel tempo, la costruzione di un peculiare paesaggio agrario, il complesso rapporto tra gli uomini e la natura dell’Alta Murgia, fino a strutturarne l’attuale fisionomia.
Il volume riproduce, con alcuni ritocchi e aggiornamenti senza importanza, il testo base del primo dei due Libri sull’Alta Murgia usciti nel 1997.
Tra le ragioni che ci inducono a ripubblicare quel testo ve ne sono almeno un paio che meritano di essere menzionate. La prima, è che il Libro I è in via di esaurimento, e comunque le poche copie ancora disponibili hanno un prezzo di copertina che pur al limite dei reali costi di stampa, può non essere accessibile a tutti. La seconda ragione riguarda la lettura che si può e che forse occorre fare di quel testo. Il Libro i infatti, forse anche a causa della particolare impostazione editoriale e grafica che presentava, con abbondanza di immagini, cartografie e grafici, si è lasciato dai più solo “guardare”.
In relazione alla prima ragione, ecco un libro che racconta la medesima storia dell’Alta Murgia ad un prezzo più accessibile. In relazione alla seconda, un incitamento ulteriore a leggere la Breve storia dell'Alta Murgia, dall'origine ad oggi, dall’inizio alla fine.
Il paesaggio che è protagonista di questo starordinario reportage è quello dell’Alta Murgia, un altopiano che si estende per più di centomila ettari nel cuore della Puglia e su cui solo nel più recente passato si è appuntata una particolare ma contraddittoria attenzione da parte di gruppi sociali, di amministratori pubblici e di studiosi. Tale attenzione, alimentata a fatica da un modesto arcipelago di sensibilità diverse, non è priva di tensioni, più o meno forti, come l’intera vicenda legata al progetto di costituzione di un parco nazionale, dimostra.
È all’interno di questo contesto che si è sviluppata la ricerca di Luciano Montemurro sull’Alta Murgia. Il suo lungo reportage fotografico, sviluppato nell’arco di un decennio, ha costruito un’immagine inedita di questo territorio, lontana dalla retorica compiaciuta o nostalgica del mondo agreste ma, soprattutto, tesa a scardinare un pregiudizio percettivo condiviso fino a ieri quasi senza alcuna riserva, non solo dal mondo quotidiano di senso comune. La ricerca, inoltre, scandisce quasi in tempo reale gli effetti indotti dai profondi cambiamenti che hanno investito l’Alta Murgia almeno a partire dagl’ultimi vent’anni, e che hanno determinato un processo di intensa modificazione sia delle componenti antropiche-insediative che di quelle fisico-naturali. Il repertorio fotografico che si è venuto pian piano costituendo, in stretta collaborazione con il Centro Studi Torre di Nebbia, rappresenta, anche per questo, un documento eccezionale.
La scelta del bianco e nero non risponde ad una mera esigenza estetica, tanto meno vuole rappresentare una sorta di espediente alchimistico per ricavare oro anche dalle forme più vistose di degrado. Essa piuttosto rivela una volontà di approfondimento e, insieme, di mise à distance che solo può permettersi chi ha esperito a lungo, sul campo, una meticolosa osservazione delle metamorfosi di questo paesaggio.
Il lavoro, eseguito a tutto campo, con la stessa tecnica abituale di un camminatore generoso, disposto a percorrere in lungo e in largo le asperità del suolo in tutte le stagioni, si concentra sui grandi segmenti del territorio: il costone, che si erge sulla Fossa bradanica lungo il confine con la Lucania, la parte interna, la cosiddetta dorsale e, infine, l’area che degrada verso la pianura adriatica del nord-barese. Tre aree sottoposte ad una capillare e attenta ricognizione.
Il ricorso, perciò, alle origini bicromatiche dell’arte fotografica vuole essere forse un tentativo di rendere più appariscente, persino all’occhio globalizzato o anonimo del nostro tempo, la visione di un mondo variamente ricco e articolato, in cui s’intreccia, ancora oggi, il rapporto, ora complementare ora oppositivo, tra l’uomo e la terra.
Le fotografie di Luciano Montemurro sono il risultato di una straodinaria ricerca durata quasi quarto di secolo, che lo ha costretto a girovagare tra le innumerevoli e non sempre facili contrade della Murgia. Più di centomila ettari di superfici ondulate, i cui colori mimetizzano uomini,
bestie e manufatti in tutto l’arco dell’anno, rappresentano una difficile sfida per un fotografo. Una sfida affrontata quasi sempre in coincidenza dell’alba, quando la luce insegue nei solchi le ombre, quando affiora fin sotto i rilievi e lascia filtrare il colore dei muschi e dei licheni, delle pietre, delle facciate delle masserie che si ergono superbe nel paesaggio, di contadini al lavoro nei campi, di pastori e di pecore che escono fuori al pascolo, appena prima che l’avvento del giorno spenga il luccichio della rugiada.
La Murgia di Luciano è innanzitutto una Murgia del primo mattino, straripante di tutti di tutti quei colori che andranno via via disseminandosi come zavorre quanto più salirà il sole verso il meriggio. Il suo reportage ci consegna un territorio certamente sconosciuto ai più ma inedito anche agli stessi murgiani, soprattutto a coloro non abituati alla profusione di certa luce che sola è capace, per cosí dire, di tirare fuori l’anima dalle cose.
Cieli, spazi, colori, masserie da campo e per pecore (jazzi), bestie, volti di pastori e agricoltori, tutto sembra disporsi in una sequenza di immagini che, senza rinunciare ad una sintesi globale, non ambisce, consapevolmente, ad assumere alcun criterio “scientifico” di catalogazione. Piuttosto è il guizzo leggero, il movimento, la vita che resiste, anche quella lacerata dal degrado e dall’abbandono, ad imporre il ritmo alla narrazione.
Documentario (Durata 24 minuti) e Fotovisione (Durata 12 minuti) sugli ecosistemi ambientali e rurali dell’Alta Murgia.
Saggio - Guida al Territorio dell’Alta Murgia
"Leggendo il libro mi sono accorto che innamorarsi della Murgia è ancora possibile. Ho ancora negli occhi un paesaggio evocato e descritto con grande trasporto, eleganza, passione, amore. Una bella storia anche di amicizia. Il finale poi... ecchiseloaspettava!"
Luigi Larocca
“Questa storia ha inizio in una torrida estate di 30 anni fa, o forse questo non è un inizio ma solo la naturale conseguenza di un percorso di vita iniziato altrove. Senza niente infatti prosegue, non solo idealmente, il viaggio intrapreso con Farauàll e poi con la Muta, precedenti libri dell’autore pugliese.
Ecco allora, che potremmo facilmente confondere questa storia con un epilogo, qualcosa che tra le assolate murgie si è compiuto, oppure come un prologo, ossia qualcosa che su quelle strade ha avuto inizio, dove tutto è partito. È sottile questo confine, come una porta socchiusa che non sappiamo se è quasi aperta o quasi chiusa. Varcando quella soglia ci si trova faccia a faccia con una storia d’amore: l’amore per un territorio. È la storia di un restauro, di un “prendersi cura” e nel restauro come nell’amore c’è bisogno di avere qualcosa o qualcuno di cui prendersi cura, di cui preoccuparsi.
In questo libro il restauro diventa il pretesto per raccontare questa storia d’amore con aneddoti veri e meno veri. Piero ricostruisce in queste pagine il sogno di una gioventù collettiva, riabilita una generazione, rappresentata da Andrea, Cecilia, Enzo, Arturo, Luigi che si muovono tra doline e masserie in una Murgia desolata e ostile come ostili talvolta sono le circostanze, i rapporti, i tempi…”
(a cura di) Mediateca Comunale di Irsina "Fedele Romano"
"Non tutte le partenze annunciano dei viaggi. Il sentimento che mi pervase, quella mattina d’agosto, doveva essere simile a quello provato da una libellula che aveva appena abbandonato il suo guscio rotto sotto le piante acquatiche e, per la prima volta, distendeva le sue quattro ali e con i suoi grandi occhi si accingeva alla scoperta di un mondo nuovo. Solo più tardi, il significato di quella partenza si sarebbe rivelato come il momento iniziale e misterioso di una metamorfosi; quel giorno, invece, non percepii niente, neppure il più lieve scricchiolio che potesse annunciarmi qualcosa di nuovo o di diverso, neppure un segno che potesse farmi presagire il lavorio segreto di quel mutamento. Provavo, piuttosto, un senso di vuoto e di azzeramento, come se il sentimento di fuga, sorto insieme alla decisione di partire, si fosse allora dissolto e, nella solitudine in cui mi trovavo, tutti i problemi irrisolti di cui mi ero fino allora caricato e dal cui peso pensavo di non potermi più separare, si fossero sospesi e allontanati come per incanto"
Questo l'incipit del lungo racconto, ambientato a Barcelona, in Spagna, alla fine degli anni Settanta, subito dopo la morte del dittatore Franco. Nella capitale della Catalogna il viaggiatore si ritrova a fare i conti con i miti e le esperienze libertarie del passato, a perdersi e a cercare di dare un nuovo senso alla sua esistenza...
Note e impressioni di viaggi ambientati nella capitale d’Egitto da parte dell’autore, ingegnere e apprezzato disegnatore.
il racconto dell’Alta Murgia di Piero Castoro
“Le atmosfere, i sapori, gli incanti del nostro Mezzogiorno sono resi in questo libro con affetto, partecipazione e vivezza. Ma dietro il paesaggio della memoria, si avvertono le inquietudini e i problemi che questa bella zona italiana vede sorgere con i nuovi tempi”.
Antonio Tabucchi
“Nell'estate di più di dieci anni fa (avevo 15 anni forse), avevo appena finito di leggere "Cose di cosa nostra" scritto da Giovanni Falcone. Il libro mi aveva soddisfatto, era un aprire gli occhi sul mondo del crimine, ma le storie raccontate mi sembravano così lontane, distanti quasi pura narrativa. Mi recai allora in biblioteca. Un posto che pareva immobile da anni… Tra i pochi libro sul territorio mi colpi uno con un titolo strano, "Farauall”di Piero Castoro. Lo portai a casa, lo lessi tutto d'un fiato e ne rimasi folgorato, ma così colpito da allontanarmi da tutto, […] e dedicarmi anima, bici e corpo a conoscere la Murgia. La copia di quel libro non l'ho mai più restituita, volevo restituirla ma non volevo assolutamente separarmene. Comprarne un'altra sarebbe stato diverso, non era quella copia, non avrebbe avuto la sua energia ..[anche se ho finito per regalare copie e copie di Farauàll]… io l'avevo letto, sottolineato, mi ero trascritto i passi più belli. Dopo anni quella copia di Farauall la portai con me giù nella grave di Farauàll, quello scritto murgiano meritava di scendere fin giù, nella bocca della Murgia….
Vincenzo Cornacchia
Questa raccolta di storie brevi di Pira Sudham vuole dar voce a tutto quello che sta al di là della maschera della "terra del sorriso", immagine che la Thailandia vuole offrire di sé, ma che spesso nasconde le contraddizioni e i conflitti che attraversano la società.
Con tocchi lievi, piccole frasi, dialoghi essenziali, pause frequenti che danno spessore e profondità a quella "semplicità" di superficie, Pira Sudham è capace di far rivivere con uguale freschezza la danza sotto la pioggia dei bambini scalzi nelle risaie all'arrivo del monsone, come pure schizzare in pochi tratti i sentimenti di un travestito di Bangkok. Quasi sempre queste storie ci portano lontano dalla “città degli angeli”, fino alla campagna, in quei villaggi di contadini sperduti nelle risaie…
Pira Sudham, candidato nel 1990 al premio Nobel per la letteratura, è nato nel marzo 1942 in un remoto villaggio dell'Isaan, nel nord-est della Thailandia. Ha pubblicato le raccolte di storie brevi Siamese drama (1983) e People of Esarn e un romanzo, La terra dei monsoni (Besa, 1997).
Trasparenza ai fini della legge 124 del 2017
Con riferimento all’istanza presentata dal Centro Studi Torre di Nebbia, ai sensi della L.R. n.6/2004 e del “Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo”, il progetto "Libro-Guida sui 13 paesi del Parco nazionale dell'Alta Murgia-Mostra Fotografica e sito WEB dedicato" - Azione 4 ID32646 con D.D. N. 57 DEL 03/03/2021 SCORRIMENTO GRADUATORIE AZIONI 2, 3 e 4. è stato finanziato per un importo di € 14.909,00.
Con D.D. N. 383 Del 23/12/2021, L’ente Parco Nazionale Dell’alta Murgia, In attuazione della Deliberazione N. 35/2021 - “Programma di Promozione e Comunicazione del Parco” ha approvato la proposta del Centro Studi Torre di Nebbia relativa alla realizzazione del progetto: “Libro-Guida sui 13 paesi del Parco nazionale dell'Alta Murgia-Mostra Fotografica e sito WEB dedicato”, acquistando 300 copie della Guida (3900 opuscoli) per un importo di 15 mila euro compreso oneri.
2001 - 20 ottobre
Puer Apuliae - I quadri di Angelo Azzellini
Angelo Azzellini
arte
2004 - 14 maggio
La gestione delle aree protette: risorse, strumenti e progetti. Esperienze a confronto
Tonino Perna, Amilcare Troiano, Domenico Nicoletti
Ambiente e territorio
2004 - 10 settembre
Il sistema dell’Alta Murgia e le politiche di sviluppo durevole: agricoltura di qualità e aree protette
Michelangelo Superbo, Ermete Realacci, Fabrizio Vigni, Antonio Barile, Nicola Ruggero, Vito Castoro
Ambiente e territorio
2004 - 23 ottobre
La costruzione sociale del paesaggio
Dallo studio del Politecnico di Bari al Piano del Parco
Giorgio Pizziolo, Rita Micarelli, Luciano de Bonis, Dino Borri, Lidia Decandia
Ambiente e territorio
2004 - 27 novembre
Cultura materiale, patrimonio storico e culturale.
Recupero, fruizione e forme di turismo sostenibile
Vincenzo Padiglione, Berardino Palumbo, Ferdinando Mirizzi, Michele Saponaro
Ambiente e territorio
2004 - 11 dicembre
ZPS e aree protette: legislazione, giurisprudenza e tutela del territorio
Renato Nitti, Roberto Rossi, Antonio Savasta, Nicola Giordano, Lia Caldarola,
Ambiente e territorio
2004 - 26 giugno
Scritture, suoni e parole.
Teatro: Nobili e Porci libri
Giovanni Lussu , Michele Santeramo , Pino Basile
Grafica, teatro, musica
2004 - 7 novembre
Seminario Chi Kung Tai Chi Chuan
Arti marziali
2004 - 23 ottobre
La terra di Dovzhenko - Ensemble Janì
Cinema, musica
2006 - 01 luglio
Verso un’ecologia libertaria della mente
Sante Cannito
arte, musica, storia
2007 - 26 gennaio
“Ragazzi, che costituzione!” Ovvero la diffusione dei valori costituzionali
Saulle Panizza
diritto, giurisprudenza
2007 - 27 gennaio
Il riconoscimento delle coppie di fatto tra resistenze culturali e bisogni costituzionali
Nicola Pignatelli
diritto, giurisprudenza
2007 - 17 febbraio
Dimorare nel mutamento i luoghi del sud tra ibridazioni e conflitti
Lidia Decandia
urbanistica
2007 - 17 febbraio
La scrittura di cyrano de bergerac
Michele Santeramo
Teatro
2007 - 24 febbraio
Conoscenze multiagente per la risoluzione dei conflitti ambientali
Dino Borri
Urbanistica
2007 - 09 marzo
Matematica e natura
Franco Maddalena
Matematica
2007 - 10 marzo
La poesia di Rocco Scotellaro
Vittorino Curci
poesia
2007 - 10 marzo
Antonio Dambrosio ensemble
Antonio Dambrosio
musica
2007 - 17 marzo
Discount design
viaggio nel retrobottega del villaggio globale
Mauro Bubbico
Design, grafica
2007 - 17 marzo
Performance musicale con tamburrelli, loop e cupacupe
Pino Basile
Musica
2007 - 23 marzo
Economie solidali e mercato globale
Tonino Perna
Economia, sociologia
2007 - 24 marzo
Medioevo fantastico, medioevo storico:
castelli, cavalieri, templari
Raffaele Licinio
Storia
2007 - 31 marzo
DESERTO ROSSO di Michelangelo Antonioni
Luigi Abiusi
Amanzio Ferraris
Cinema
2007 - 14 aprile
(Meta)fisica meridiana tra letteratura e cinema: dino campana e victor erice
Luigi Abiusi
Cinema, letteratura
2007 - 14 aprile
Performance di musica elettronica su testi di Dino Campana e Carmelo Bene
Santos
Nicola Giordano
Cinema, letteratura
2007 - 28 aprile
Embryo concerto
Embryo, Kerlox DB Band
Musica
2007 - 05 maggio
Paradigmi e dogmi nelle attuali immagini della scienza
Sergio Solimini
Matematica
2007 - 05 maggio
Percorsi musicali [im]possibili dei Sin[x]thésis
Sin[x]thésis
Musica
2007 - 12 maggio
Nietzsche e il sud
Giuliano Campioni
Filosofia
2007 - 12 maggio
Incursione teatrale
Roberto Corradino
Teatro
2007 - 19 maggio
Cultura della pace e territorio. Itinerari di Iupiter: esperienze a confronto
Tito Manlio Altomare, Tonino Camuso, Pasquale Sardone, Piero Castoro
Storia
2007 - 02 giugno
VIVIR LA UTOPIA: dalla rivoluzione spagnola del 1936-39 alle identità libertarie di oggi
Domenico Liguori, Agostino Manni, Maurizio Gritta, Piero Castoro
Storia, politica
2007 - 02 giugno
Michele Santeramo legge Nicola Chiaromonte
Michele Santeramo
Teatro, letteratura
2008 - 10 maggio
Coscienza di luogo e qualità del paesaggio
Alberto Magnaghi, Angela Barbanente
Urbanistica
2008 - 17 maggio
Oriente e Orientalismo
Stefano Cammelli
Storia
2008 - 17 maggio
In Cupa Trance open session
Pino Basile
Musica
2008 - 24 maggio
Etica e politica
Alfonso Maurizio Iacono
Filosofia
2008 - 24 maggio
Concerto “Tracce d’istanti”
Antonio Dambrosio
Musica
2008 - 07 giugno
La murgia nella Guerra Fredda. Dalle basi missilistiche (1959 -1963) agli itinerari della pace
Leopoldo Nuti, Silvia Godelli
Storia
2008 - 07 giugno
IUPITER. Un film teatrale su missili e bombe atomiche
Michele Santeramo, Giorgio Vendola, Marcello Zinni
Cinema
2008 - 14 giugno
Cinema oltre: Volveràs
Antonio Chavarriàs
2010 - 11 febbraio
Le elezioni politiche tra guerra e pace
Bujar Halo
Diritto, giurisprudenza
2010 - 17 febbraio
Cronache murgiane. Dai missili atomici agli itinerari della pace
Piero Castoro
Storia
2010 - 20 febbraio
La dimensione costituzionale dell’europa: il Trattato di Lisbona e la tutela dei diritti
Nicola Pignatelli
Diritto, giurisprudenza
2010 - 27 febbraio
La natura costituzionale della pace. L’articolo 11 della Costituzione e l’Assemblea costituente
Gianluca Famiglietti
diritto, giurisprudenza
2010 - 06 marzo
Il diritto alla pace nella dimensione europea
Tommaso Giovannetti
diritto, giurisprudenza
2010 - 10 luglio
Il Chronicon di Domenico da Gravina
Raffaele Licinio
Storia
2010 - 23 giugno
Retype - Laboratorio di composizione tipografica presso l’antiva Tipografia Portoghese di Altamura
Michele Colonna, Maria Rosaria Digregorio, Nino Perrone
Design, grafica
2011 - 24 gennaio
A scuola con i Falchi
presentazione del progetto dedicato al Falco Grillaio
Angela Barbanente, Michele Ventricelli, Filippo Tarantino, Piero Castoro, Antonio Sigismondi
Ambiente, didattica
2011 - 15 maggio
Ma che Storia... di Gianfranco Pannone
Gianfranco Pannone, Ambrogio Sparagna, Luigi Abiusi
Cinema
2012 - 19 maggio
Densamente spopolata è la felicità
un film di Francesco Dongiovanni
interamente girato sull’Alta Murgia
Francesco Dongiovanni
Cinema
2012 - 1 dicembre
In Pecora Pecunia
Cinema
2013 - 11-12 mag
La condizione dello straniero e i Centri di detenzione in Italia
Diritti
2013 - 7 giugno
Fiorile - Progetto Altamura 1799
Gerardo Marotta , Marcello Sannino , Eric Josef , Filippo Tarantino
Storia
2013 - 30 agosto
Cerimonia per la posa del monolite in ricordo di Don Francesco Cassol
Legalità, solidarietà
2015
Adotta la Murgia
Progetto di educazione ambientale
Ambiente e territorio
2015 - 13 aprile
Nobili e porci libri. Narrazione teatrale di e con Michele Santeramo
Michele Santeramo
Teatro
2016 - 17 settembre
La Bestia Trionfante. Omaggio a Giordano Bruno Istallazione di Arte contemporanea
Ria Lussi
Arte contemporanea
2016 - 17 settembre
La Bestia Trionfante. Omaggio a Giordano Bruno
Lectio magistralis di Alfonso Maurizio Iacono “Vedere attraverso. L’immagine della finestra, da Leon Battista Alberti agli smartphone”
Filosofia
2016 - 17 settembre
La Bestia Trionfante. Omaggio a Giordano Bruno
Lectio magistralis di Piero Castoro
“Giordano Bruno: oltre il mito”
Filosofia
2016 - 24 settembre
“Anapeson” film di Francesco Dongiovanni “Senzaniente”
di Piero Castoro
lettura scenica di Michele Santeramo
Francesco Dongiovanni, Michele Santeramo
Cinema, letteratura, teatro
2016 - 17 dicembre
“Oltretutto” di Michele Santeramo
Teatro
2017 - 18 febbraio
“AterrAterr” Mediterraneo, migrazioni e paesaggi sonori
Pino Basile, Giuseppe Doronzo
Musica
1991-1992
progetto EUROFORM per “animatori tecnologici rurali” presso il Comune di Poggiorsini;
1991
Progetto “Strategia di sviluppo locale e tutela dei contesti” - Sottoprogramma 9 - Misura 9.3 - Modulo 6.2 Cofinanziato dall’Union e Europea e autorizzato dal Ministero Pubblica Istruzione per conto dell’IPSIA “De Nora” di Altamura ed IPSCIT di Corato.
1992/93
progetto Exchange of Experience “Forme alternative di turismo” (UE e Ministero del Lavoro) presso il Comune di Poggiorsini;
1992/93
Consulenza scientifica gratuita presso l’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia per l’istituzione del parco dell’Alta Murgia;
1992
Rappresentanza a titolo gratuito dell’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia nella Conferenza di Servizi per la Istituzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia;
1993
Elaborazione per il Comune di Poggiorsini del Progetto “Polis Rurale”;
1994/95
Partecipazione al progetto “Europe change axistant” presso il comune di Poggiorsini rivolto alla formazione di giovani sul tema del turismo rurale;
1994/98
Elaborazione del Progetto N.O.C. “Schedatura e catalogazione del patrimonio storico-architettonico del territorio dell’Alta Murgia”;
1996/97
Consulenza scientifica a titolo gratuito presso la Comunità Montana N.O. per la istituzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia;
1997
Progetto “Conoscere l’Alta Murgia” in collaborazione con il Provveditorato alla Pubblica Istruzione di Bari, con la Comunità Montana della Murgia N.O., con la Provincia di Bari e la Regione Puglia rivolto alle scuole medie di inferiori dei comuni interessati al progetto Parco;
1997
il corso “Ingegneria dell’ambiente e del territorio (Ba) - Regione Puglia - Piano di formazione professionale
1998
Corso “Tecniche per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico ambientale” Liceo Classico “Cagnazzi” – Altamura;
1999
corso progetto di Azione Positiva per la formazione di donne “Esperte in bioedilizia ed architettura bioecologica” Legge 10 aprile 1991 n.125 e D.M. 30/12/1996, realizzato dalla Stilnovo Bioedilizia – Tecnopolis
1999
Seminario presso la Stilnovo Bioedilizia - Tecnopolis - Bari - sulla “Pianificazione territoriale e sviluppo ecosostennibile” all’interno del “Progetto di Azione Positiva per la formazione di donne “Esperte in Bioedilizia ed architettura bioecologica” Legge 10 aprile 1991 n.125 e D.M. 30/12/96 ;
1999
Seminario presso il CSEI - Master in Ingegneria Ambientale - del Politecnico di Bari sulla “Pianificazione territoriale e sviluppo ecosostennibile”
1999
Realizzazione del Progetto “Strategia di sviluppo locale e tutela dei contesti” - Sottoprogramma 9 - Misura 9.3 - Modulo 6.2 Cofinanziato dall’Union e Europea e autorizzato dal Ministero Pubblica Istruzione per conto dell’IPSIA “De Nora” di Altamura ed IPSCIT di Corato.
1999
Gestione del Corso di formazione per i docenti della Scuola Materna ed Elementare “Don Milani” - Altamura
2000/2002
CSEI - Master in Ingegneria Ambientale - del Politecnico di Bari sulla “Pianificazione territoriale e sviluppo eco-sostennibile”
2003
Consulenza tecnico-scientifica e partecipazione alla realizzazione degli “Studi per il piano di area dell’Alta Murgia” con il Dipartimento di Architettura e Urbanistica - Politecnico di Bari
2000/2003
Realizzazione del progetto di costituzione di un “Osservatorio permanente gestito dalle istituzioni scolastiche del territorio dell’Alta Murgia” in collaborazione con l’IRRE Puglia (Istituto Regionale di Ricerca Educativa)
2003-2005
Corso di formazione sul turismo rurale e alternativo - Scuole Statali di II Grado Minervino, Corato, Andria e Acquaviva.
2004-2005
Realizzazione del Progetto “Strategia di sviluppo locale e tutela dei contesti” - Sottoprogramma 9 - Misura 9.3 - Modulo 6.2 Cofinanziato dall’Union e Europea e autorizzato dal Ministero Pubblica Istruzione per conto dell’IPSIA “De Nora” di Altamura ed IPSCIT di Corato;
2006
Corso di formazione per “Operatore parco naturale” presso IPSIA di Santeramo in Colle (Progetto POM 2003-04 e 2004-05)
2007
Corso per “Animatori turismo rurale” presso “MurgiaFOR” – Altamura – Gravina.
2007
“Incursioni 2007” Ciclo di 16 seminari interdisciplinari, concerti, spettacoli teatrali e mostre, svolto nella Masseria Martucci e aperto al pubblico
2007-2011
Corso per Operatore di parco naturale nell’ambito dei PON Misura 6, azione 6.1 per le annualità 2003 e 2004 svolto presso l’IPSIA di Santeramo in Colle.
2008
Redazione e coordinamento Progetto di sperimentazione didattica “A scuola con i Falchi”, realizzato presso il Liceo Classico “Cagnazzi” – Altamura, A.S. 2007.
2008
“Incursioni 2008” Ciclo di 5 seminari interdisciplinari, concerti, spettacoli teatrali e mostre, svolto nella Masseria Martucci e aperto al pubblico
2009
Progetto “Itinerari di Iupiter” per la realizzazione di un parco didattico per la pace in collaborazione con Regione Puglia – Assessorati all’Urbanistica e Mediterraneo, Pace.
2009
Corso di formazione “Liberi Caratteri Tipografici”, Masseria Martucci, in collaborazione con il Laboratorio di Progettazione Grafica del Corso di laurea in Disegno Industriale del Politecnico di Bari e Luciano Perondi docente di type design all’Istituto Superiore delle Industrie Artistiche di Urbino. Hanno partecipato a titolo gratuito 40 giovani designer provenienti da tutta Italia, producendo un carattere tipografico Open Source.
2009
corso “Eco – turismo sociale – disabilità e turismo (Progetto NOW 0028/E2/NR - Etica Globale) CONSOP -BISCEGLIE (BA)
2010
corso “Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione” 2000-2006 Asse III Misura III.6/D - Operativo Nazionale per le Regioni dell’obiettivo 1
2010
Re-Type. Laboratorio di composizione tipografica
2013
“Cittadinanza e pace” Ciclo di 5 seminari sui temi della cittadinanza attiva e della Pace, concerti, spettacoli teatrali e mostre, svolto nella Masseria Martucci e aperto al pubblico
2014
Progetto “Para-metro”. Data Design driving. Conferenze e laboratori, finanziati dal programma “Laboratori dal Basso” della Regione Puglia, sui temi della progettazione parametrica, del design, del visual design e dell’architettura.
2013-2015
Progetto “Adotta la Murgia”. Progetto cofinanziato dal Centro studi Torre di Nebbia e dal Programma Operativo FESR PUGLIA 2007-2013.
L’obiettivo generale è quello di stimolare, attraverso l’uso di strumenti telematici, gli abitanti del territorio murgiano a diventare protagonisti di buone pratiche che favoriscano un uso del territorio più consapevole e in linea con i presupposti di sostenibilità e di rispetto ambientale.
2016
Progetto di arte contemporanea “La Bestia Trionfante”. Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con l’artista Ria Lussi (Roma) che ha istallato nei pressi della Masseria Martucci, sede del Centro studi Torre di Nebbia, una grande luminaria dedicata a Giordano Bruno. L’istallazione murgiana fa parte di un progetto più vasto che coinvolge al momento anche Spoleto, Nola e Roma (Fondazione Tevere Eterno)
2017
Progetto GENUS in collaborazione con il comune di Ginosa per la progettazione e realizzazione delle attività di partecipazione pubblica, finalizzate alla ricognizione dei fabbisogni legati alle comunità locali, all’individuazione di proposte innovative di forme di valorizzazione culturale del patrimonio di archeologia industriale e rurale in coerenza con le finalità della Legge Regionale n. 1/2015 e n. 40/2016”
Il Centro Studi Torre di Nebbia nasce nell’autunno del 1988 con il progetto di costituire un Osservatorio Permanente sul territorio dell'Alta Murgia barese.
Dall’anno della sua formazione il Centro Studi ha sviluppato una attività complessa e articolata tesa alla sensibilizzazione e al riconoscimento del patrimonio antropico e ambientale dell’area di riferimento.
Un lavoro politico e culturale che ha avuto come tema centrale la conoscenza e la tutela del territorio dell'Alta Murgia, nello sforzo di individuare le linee guida di una politica di sviluppo improntata ad un criterio di compatibilità con le risorse antropiche e naturali dell'area.
L'idea di promuovere la costituzione di un Parco Rurale dell’Alta Murgia rappresenta la sintesi, provvisoria, di questo percorso ideale. direttrici principali delle attività del Centro Studi Torre di Nebbia sono essenzialmente tre:
Le leggende, si sa, hanno il naso più o meno lungo a seconda di chi e di come le racconta. Ve ne sono alcune che restano ancorate ai tempi e ai luoghi in cui nascono, altre invece subiscono innumerevoli contaminazioni e varianti, trasportate di voce in voce, lungo catene di generazioni, oltrepassando i confini di città o quelli segnati dalle montagne, dai fiumi e, talvolta, anche dagli oceani e dai continenti. Risulta vano, quindi, il tentativo di coloro che reclamano un diritto esclusivo su talune di esse.
È questo il caso, per esempio, delle leggende plurisecolari sorte intorno all’incredibile personaggio del Monaciello...
"Michelino e il tesoro dei briganti" è un racconto per ragazzi, ambientato nell'Alta Murgia barese, in cui un ragazzino intraprendente si avventura alla ricerca di un favoloso tesoro nascosto dai briganti.
Il viaggio di esplorazione diventa per Michelino occasione di conoscenza del territorio e dei suoi abitanti - come i piccoli animali che gli offrono indicazioni e consigli e il giovane immigrato marocchino che lo guida verso il ritorno a casa - dandogli anche la possibilità di affrontare e superare difficoltà e paure e premiandolo con la conquista di una maggiore fiducia in se stesso e nell'altro.
Il libro è corredato da una serie di illustrazioni a colori e da un breve glossario, prestandosi così anche ad un utilizzo in ambito scolastico, nella fascia compresa tra la terza classe della scuola elementare e la prima media.
Nelle fiabe di Margherita gli “elementi magici” sono rappresentati non da fate, orchi, maghi o nani, ma da animali dalle avventure straordinarie, fantastiche e talvolta anche verosimili, dove la nostra Murgia è puntualmente coinvolta. Non poteva essere altrimenti, dal momento che la stessa Murgia è un luogo magico. Belle e fresche le rappresentazioni “grafiche della piccola Roberta Leo”.
(Giulia Poli Santo)
prima cartografia tecnica su scala del territorio dell’Alta Murgia, con lo stradario di tutte le masserie da campo e per pecore (Jazzi) e con schede sulle principale emergenze ambientali e storico-architettoniche.